mercoledì 30 maggio 2012

La musica d'evasione

1848, pubblicazione del manifesto di Marx ed Engels. Un'altra classe sociale, il proletariato, si affaccia alla ribalta della storia. Appoggiata dal movimento socialista, rivendica migliori condizioni di lavoro e di vita. 

Non tutte le classi sociali si riconoscono nella musica colta, anzi, alcune di esse cercano esperienze musicali più divertenti e meno impegnative, in grado di far dimenticare, almeno per una sera, i problemi della vita quotidiana. E' per questo che a partire dalla metà dell'800, il bisogno di evasione del proletario e della piccola e media borghesia, diventa sempre più forte e porta alla nascita di nuovi repertori e di nuovi luoghi di consumo musicale. Si diffondono le sale da ballo a pagamento, dove l'esecuzione di canzoni si alterna alla musica per danza, e dove balli aristocratici (valzer), diventano di uso popolare.

1850, nata in Francia, l'Operetta si diffonde con grande successo.
Il "caffè concerto", che a Vienna, Parigi e Londra esistono fin dal '700, si moltiplicano e con il trascorrere del tempo si trasformano nel cabaret francese e nel varietà italiano. Sono le lontane origini della musica leggera.

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